LA FATTURAZIONE ELETTRONICA TRA PRIVATI
DAL 1 GENNAIO 2019 OBBLIGO DI LEGGE
L’obbligo di fatturazione elettronica, introdotto dalla Legge di Bilancio 2018, vale sia nel caso in cui la cessione del bene o la prestazione di servizio è effettuata tra due operatori Iva, sia nel caso in cui la cessione/prestazione è effettuata da un operatore Iva verso un consumatore finale.
La fattura elettronica sostituisce (non si aggiunge) la fattura cartacea in vigore fino al 31 dicembre 2018.
Si assolve mediante l’invio telematico di un file all’Agenzia delle Entrate, trasmesso tramite il Sistema di Interscambio (SdI).
In pratica si invia, un file per ogni fattura emessa, all’agenzia delle entrate, che attraverso il SdI provvede alla consegna telematica del file al cliente. Naturalmente si può continuare ad inviare al cliente la fattura in pdf, che non avrà però valore fiscale.
Il processo della fatturazione elettronica è piuttosto complesso per questo è necessario essere assistiti da un software che partendo dalla compilazione della fattura cartacea assolva a tutti gli obblighi previsti.
L’Agenzia delle entrate mette a disposizione software gratuiti per adempiere correttamente al nuovo obbligo. Tutte le informazioni utili si possono reperire dal sito: https://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/nsilib/nsi/aree%2btematiche/fatturazione%2belettronica in “Fatture elettroniche e corrispettivi” sono disponibili, infatti, una guida pratica, un collegamento a 2 video tutorial presenti sul canale Youtube dell’Agenzia e una pagina con i servizi gratuiti per predisporre, inviare, conservare e consultare le fatture elettroniche. Infine, è disponibile un link per trovare velocemente la normativa, la prassi e il provvedimento con tutte le specifiche tecniche per l’emissione e la ricezione dei documenti fiscali.
FATTURAZIONE ATTIVA COME FARE LE FATTURE ELETTRONICHE
Per partire è necessario disporre di:
1- un pc, un tablet o uno smartphone
2- un programma (software) che consenta la compilazione del file della fattura nel formato XML previsto dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate
I passaggi fondamentali per creare ed inviare una fattura elettronica sono:
3- creazione della fattura”tradizionale” cartacea/pdf:
Inserire i dati del cliente, ricordandosi di compilare sempre il campo “Codice Destinatario”: quest’ultimo campo potrà essere compilato con il codice di 7 cifre alfanumerico che avrà comunicato il cliente e rappresenta l’indirizzo telematico dove recapitare le fatture. Nel caso di clienti privati il campo va compilato con: 0000000 (7 zeri) nel caso di operatore non italiano (xxxxxxx 7 ics)
Inserire gli altri dati : descrizione della prestazione ,imponibile, iva titolo di esenzione ecc..
4- trasformare la fattura in file .xml ( si tratta di un tracciato leggibile solo da software)
5- firmare il file xml
6- inviare il file .xml al sistema interscambio
7- conservare digitalmente il file .xml
8- una volta inviato il file con esito positivo, si dovrà prelevare tale file dal proprio cassetto fiscale ed inviarlo allo studio insieme al relativo pdf, con le stesse tempistiche con le quali si inviano attualmente le fatture cartacee (mensile o trimestrale)
La compilazione manuale di un’intera fattura elettronica mette a dura prova la pazienza dell’utilizzatore. È un po’ come creare una fattura manuale con Excel ma con dati più complessi e con meno automatismi. La gestione poi dell’invio tramite SdI, può essere insidioso in quanto richiede un particolare grado di informatizzazione, la capacità di gestire con continuità e costante presidio i numerosi passaggi richiesti dal processo.
Per questa ragione tutte le case di software hanno realizzato un prodotto apposito, con funzioni integrate ed un’elevata automazione, che permette in modo facilitato l’elaborazione e l’invio della fattura elettronica.
Il software consente di fare tutti i passaggi dal 2 all’ 8 all’interno di un unico ambiente semplificato. Si tratta in genere di prodotti attivabili immediatamente e gestiti in completa autonomia
Questi prodotti sono stati pensati in modo in che si interfaccino con le pagine dedicate alla fatturazione elettronica realizzate dall’agenzia delle entrate
FATTURAZIONE PASSIVA
Dal 1° gennaio 2019 anche le fatture passive inviate dai vostri fornitori saranno reperibili nel cassetto fiscale, Anche le persone fisiche private riceveranno sul proprio cassetto fiscale le fatture elettroniche.
I software di fatturazione elettronica generalmente hanno delle funzioni che prevedono un servizio di notifica automatica che avvisa quando arriva una nuova fattura passiva.
FAQ
Posso vedere un esempio di fattura elettronica?
Di seguito è indicato l’esempio del contenuto di una fattura elettronica (una parte solo di essa, per non essere prolissi)
<FatturaElettronicaBody> <DatiGenerali> <DatiGeneraliDocumento> <TipoDocumento>TD01</TipoDocumento> <Divisa>EUR</Divisa> <Data>2019-01-02</Data> <Numero>1</Numero> <ImportoTotaleDocumento>122.00</ImportoTotaleDocumento>
Un fornitore mi ha chiesto il Codice Destinatario, che cos’è? Dove lo trovo?
E’ un codice a 7 cifre alfanumerico che rappresenta l’indirizzo telematico dove recapitare le fatture.
Per ottenere un Codice Destinatario è necessario fare una richiesta di accreditamento di un canale per la trasmissione dei dati delle fatture direttamente all’Agenzia delle entrate.
Per coloro che utilizzeranno il software dello studio, il Codice Destinatario verrà comunicato direttamente dallo Studio.
Una volta creato il file xml, cioè la fattura elettronica, lo invio al cliente?
No, la fattura elettronica va inviata al Sistema di Interscambio, di fatto è una piattaforma dell’Agenzia delle Entrate. È compito del SdI far recapitare la fattura al destinatario. L’invio della fattura elettronica dal fornitore direttamente al cliente non è valido. Se il documento non passa per il SdI, la fattura è considerata come non emessa.
Vi sono modalità di invio gratuite, senza acquistare servizi a pagamento?
È possibile inviare il file XML al SdI come allegato ad un messaggio PEC. La prima fattura va inviata all’indirizzo sdi01@pec.fatturapa.it, con il primo messaggio di risposta il SdI comunica al soggetto trasmittente l’indirizzo PEC che dovrà utilizzare dal secondo invio in poi. L’utilizzo della PEC obbliga l’utente a controllare manualmente gli esiti sotto forma di messaggi in entrata (ricevuta di consegna, eventuale
ricevuta di scarto, di impossibilità di recapito del file, ecc.). La procedura può diventare noiosa ed è probabilmente più elevato il rischio di incorrere in qualche errore manuale.
È una modalità che non ci sentiamo di consigliare.
Come posso accedere all’area riservata del sito web dell’Agenzia delle Entrate per provare comunque questi servizi gratuiti?
Attraverso il seguente link: https://www.agenziaentrate.gov.it/wps/portal/entrate/areariservata.
Se non si è in possesso delle credenziali per entrare nell’area riservata, si consideri che la richiesta del PIN può comportare diversi giorni di attesa. Si può accedere anche tramite SPID, Sistema Pubblico di Identità Digitale, si tratta di un’identità digitale con la quale si può accedere a tutti i servizi online della pubblica amministrazione. Anche qui le credenziali non si ottengono in un attimo. Per maggiori informazioni su SPID: https://www.spid.gov.it/richiedi-spid.
Può sempre essere utile richiedere per tempo l’accesso all’area riservata, se ancora non è stato fatto, anche solo per esercitare alcune opzioni o per semplici consultazioni. Attenzione che in quest’area si trovano informazioni riservate, è bene custodire con cura le credenziali di accesso.
E’ possibile che una fattura inviata al SdI venga scartata?
Sì, il SdI effettua un controllo formale sul contenuto del file XML. Ad esempio, la fattura può essere scartata perché mancano informazioni obbligatorie oppure sono presenti dati incongruenti.
Una volta che la fattura è inviata e non vi sono segnalazioni di scarto?
Si deve operare con la conservazione sostitutiva. Chi emette una fattura elettronica non può pensare di stampare il documento per poi conservare il cartaceo nei suoi archivi. Conservazione sostitutiva significa conservare a norma documenti in formato elettronico ovvero dematerializzati.
Posso fare la conservazione sostitutiva da solo?
La conservazione sostitutiva fai da te è poco praticabile. Bisogna essere specializzati e continuamente aggiornati con la normativa in evoluzione.
E allora chi la pratica questa conservazione sostitutiva?
Se si è sottoscritto il servizio di Studio (o di altro intermediario), tale servizio prevede normalmente anche la conservazione sostitutiva. Diversamente, può essere la stessa Agenzia delle Entrate, su richiesta, ad operare la conservazione. Per richiederlo, entrare nel sito web dell’Agenzia delle Entrate (si deve essere già in possesso del PIN o di SPID) in corrispondenza della sezione “Fatturazione elettronica”, da qui al link “Accedi alla sezione conservazione”, abilitare le opzioni e confermare l’adesione
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