NUOVA CLASSIFICAZIONE DELLE OPERAZIONI
Dal 1° ottobre debuttano le nuove indicazioni relative alla natura dell’operazione e al tipo documento, che diventeranno obbligatorie dal 2021. Tra i cambiamenti anche il maggior livello di dettaglio delle operazioni con inversione contabile:
In concreto con questa nuova classificazione sono stati soppressi i codici N2 (operazioni non soggette), N3 (non imponibili) e N6 (inversione contabile) per lasciar spazio a tre serie di codici sottoelencati:
Le operazioni non soggette vanno distinte :
- extraterritoriali (N2.1)
- una categoria residuale (N2.2).
Le non imponibili tra:
- esportazioni (N3.1),
- cessioni intraUe (N3.2),
- verso San Marino (N3.3),
- operazioni assimilate alle cessioni all’esportazione (N3.4),
- con lettera d’intento (N3.5)
- altre operazioni che non concorrono alla formazione del plafond (N3.6).
Non è previsto però un codice specifico per i servizi internazionali (articolo 9 del decreto Iva) rilevanti per conseguire lo status di esportatore abituale e alimentare il plafond, i quali sembrerebbero non rientrare in alcuna categoria. Fino a differenti istruzioni o ulteriori modifiche sembrerebbe possibile utilizzare il codice N3.4, volendolo considerare come residuale.
- altre operazioni che non concorrono alla formazione del plafond (N3.6).
Le operazioni in reverse charge sono invece suddivise tra:
- cessioni di rottami e altri materiali di recupero (N6.1),
- cessione di oro e argento puro (N6.2),
- subappalti nel settore edile (N6.3),
- cessioni di fabbricati (N6.4),
- cessione di telefoni cellulari (N6.5),
- cessione di prodotti elettronici (N6.6),
- prestazioni nel comparto edile e settori connessi (N6.7),
- operazioni nel settore energetico (N6.8)
- una categoria residuale (N6.9)
Ma non è finita qui. Nel predisporre le fatture bisognerà tenere conto anche delle nuove codifiche «TipoDocumento».
Con i codici da TD16 a TD23 (il TD20, relativo alle autofatture da regolarizzazione, era già presente), sarà possibile gestire le differenti situazioni che comportano l’emissione di autofattura o l’integrazione, con specifiche ad hoc anche per i depositi Iva. Diventa così effettivamente praticabile una gestione completamente informatizzata delle operazioni in reverse e l’abbandono della procedura tradizionale (stampa del documento e integrazione manuale dello stesso).
I codici da TD24 a TD27 servono invece per gestire situazioni particolari: fatture differite e super-differite, cessioni di beni ammortizzabili e per passaggi interni, nonché fatture per autoconsumo o cessioni gratuite senza rivalsa.
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