LA GIURISPRUDENZA DI MERITO
Alcune sentenze hanno ribadito che l’esclusione dal campo di applicazione della norma agevolatrice dei contratti di locazione conclusi con conduttori che agiscono nell’esercizio di attività di impresa è erronea, indebitamente restrittiva ad esempio La Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Lombardia con la sentenza n. 2258 del 17 luglio 2023 interviene sul divieto di cedolare secca per conduttori imprese..tra l’altro afferma… l’esclusione conduce a una irrazionale diseguaglianza tra locatori di immobili di pari capacità contributiva in ragione della natura della controparte. La giurisprudenza maggioritaria riconosce la fruizione della cedolare secca in tutti i casi in cui le persone fisiche proprietarie di immobile non esercenti attività di impresa arte o professioni lo lochino ad uso abitativo Secondo la Corte la condizione limitativa all’esercizio dell’opzione della cedolare secca costituita, secondo l’Ufficio, dal profilo soggettivo del locatario, non è prevista dalla norma. «Invero – affermano a chiare lettere i giudici d’appello – è il locatore l’unico beneficiario della cedolare secca oltre che l’unico a poter optare per il suddetto regime».
I LAVORI PARLAMENTARI
Gli esperti incaricati dal ministero dell’Economia hanno preparato lo schema della norma, come prevede la delega per la riforma fiscale : dopo la consegna dei testi e delle toccherà al Governo decidere se il debutto avverrà il 1° gennaio 2024 e in quale versione completa o limitata ad alcuni immobili o situazioni.
Per l’estensione della tassa piatta agli affitti non abitativi –l’ostacolo principale è finanziario. Si tratta, in soldoni, di capire se ci sarà la copertura del minor gettito.
Citando la «cedolare secca», la legge delega si riferisce a un’imposta sostitutiva che potrà essere applicata solo dai locatori persone fisiche. Inoltre la Camera – approvando il disegno di legge – ha aggiunto una precisazione: l’inquilino dovrà essere «un esercente un’attività d’impresa, un’arte o una professione». Saranno senz’altro escluse, perciò, le locazioni di immobili non residenziali da un privato a un altro privato (ad esempio, a uso magazzino).
La delega, comunque, parla in generale di «immobili adibiti ad uso diverso da quello abitativo» includendo tra gli altri gli uffici (circa 168mila) e i fabbricati produttivi del gruppo catastale D
Una delle ipotesi più realistiche è applicare la cedolare solo ai nuovi contratti, come già accadde nel 2019. L’anno scorso le nuove locazioni non abitative registrate alle Entrate sono state oltre 320mila. In questa cifra, comunque, rientrano tutti i contratti, compresi quelli stipulati da persone non fisiche (società ed enti), quelli riguardanti pertinenze di abitazioni e quelli in cui l’inquilino non è un imprenditore o un professionista. Anche nella versione più generosa, dunque, il perimetro applicativo della nuova tassa piatta sarebbe stretto.
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