Ristoro integrale delle commissioni addebitate agli esercenti per i pagamenti elettronici ricevuti e riconoscimento di un nuovo credito d’imposta a fronte delle spese sostenute per l’installazione di Pos o, in misura maggiore, di strumenti evoluti di pagamento che consentono anche la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri. A fronte della sospensione dell’operazione cashback, che nelle intenzioni del legislatore avrebbe dovuto incoraggiare le transazioni elettroniche diminuendo –si potenziano le misure cashless a favore delle imprese: da un lato, azzerando i costi per i pagamenti non in contanti, e dall’altro, incentivando l’impiego dei Pos. Si tratta di misure che, a ogni modo, presentano un’efficienza ancora maggiore in ragione dell’imminente riduzione – dal 1° luglio 2022 – della soglia per l’utilizzo dei contanti a 999,99 euro, rispetto agli attuali 1.999,99. Di assoluto interesse, in questo senso, è la previsione del riconoscimento del credito d’imposta non solo nel caso di acquisto dei Pos, compresi quelli “smart”, ma anche del loro noleggio o del semplice utilizzo: di tutta evidenza, quindi, la volontà di assicurare la massima diffusione della tracciabilità dei pagamenti, limitando le spese che gli esercenti dovrebbero sostenere per la loro installazione. Il tax credit sulle commissioni Le misure introdotte presentano comunque profili di decorrenza e durata temporale diversificati: dal 1° luglio 2021, e sino al 30 giugno 2022, infatti, tutte le commissioni sostenute per l’utilizzo dei Pos sono oggetto di rimborso integrale – cioè al 100%, anzichè il precedente 30% – sotto forma di credito d’imposta. A tal fine, verrà ricevuta telematicamente, come finora, una specifica comunicazione via Pec o sul proprio home-banking, a cura degli intermediari finanziari, entro il giorno 20 del mese successivo a quello di riferimento, con l’indicazione puntuale delle commissioni addebitate a fronte di pagamenti tracciabili da parte di consumatori finali. Il credito d’imposta maturato, così come quelli per i Pos e i Pos smart, è utilizzabile esclusivamente in compensazione nei modelli di pagamento F24, a decorrere dal mese successivo a quello in cui la spesa è stata sostenuta. Anche l’agenzia delle Entrate riceverà dai prestatori di servizi le informazioni sulle transazioni effettuate a favore di esercenti e professionisti. La tracciabilità dei pagamenti, assicurata dagli strumenti elettronici utilizzati, favorisce gli incroci di informazioni e di dati, anche nei riguardi dei consumatori finali, grazie anche al formato strutturato delle comunicazioni che gli operatori dovranno trasmettere tramite il Sid (Sistema di interscambio dati). L’agevolazione sui Pos Con la stessa decorrenza e durata prevista per le commissioni (1° luglio 2021-30 giugno 2022) opera il riconoscimento del credito per l’acquisto, il noleggio o l’utilizzo di strumenti che consentono forme di pagamento elettronico collegati a Registratori telematici e Server-Rt: cioè agli strumenti oggi individuati per far fronte all’obbligo dei corrispettivi telematici. Il tax credit viene parametrato anche alle spese di convenzionamento o di quelle sostenute per il collegamento tecnico tra il Pos e gli strumenti di memorizzazione e trasmissione dei dati.
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